Viaggio a Rems

Da mesi (se non da anni) continuiamo a sentire parlare di “superamento degli OPG”, “chiusura dei manicomi giudiziari” e via dicendo. Ma cosa significa? Non vorranno mai permettere a matti assassini di tornare liberi in circolazione nelle nostre città, vero?

Ahimè, come ogni grande cambiamento, c’è bisogno di informare e sensibilizzare la cittadinanza. Quando si toccano temi quali la sicurezza, la delinquenza, il controllo sociale tutti ci risvegliamo dalle nostre comode poltrone… non sia mai che mi capiti di incontrare quel “mostro” di cui tutti i giornali hanno parlato anni fa!

Proviamo a capire meglio chi sono questi “mostri”.

Matti? Potremmo trovare un termine migliore: persone che soffrono di disturbi legati alla salute mentale.

Assassini? Non proprio! Persone che hanno commesso un omicidio… o hanno rubato una bicicletta!

Mostri? Assolutamente no: persone che, a causa del disturbo mentale di cui soffrono, hanno commesso un reato.

Se queste PERSONE, sulla base di una perizia psichiatrica, vengono definite incapaci di intendere e di volere al momento della commissione del reato, e quindi assolte perché non imputabili, il Magistrato di Sorveglianza deciderà in merito alla dichiarazione di persona socialmente pericolosa e, quindi, all’applicazione delle cosiddette Misure di Sicurezza. Si tratta di uno strumento limitativo della libertà, ma che risponde ad esigenze non solo di tutela della collettività, bensì anche di cura della persona inferma di mente. Una di queste misure di sicurezza è di tipo detentivo e consiste nel ricovero in Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG).

Un Decreto del 2008 introduce per la prima volta il tema del superamento di queste strutture, privilegiando l’aspetto terapeutico riabilitativo di cui necessitano le persone con problemi di salute mentale, anche se autrici di reato. Sono delineate in maniera dettagliata le fasi da seguire per chiudere gli OPG, dalla responsabilità regionale nella gestione sanitaria, alla distribuzione degli internati in modo che si trovino nella struttura più vicina alla loro Regione di provenienza, fino alla predisposizione, da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale, di programmi terapeutico riabilitativi rivolti ai pazienti, in accordo con l’équipe dei professionisti dell’OPG.

Nel 2011 viene redatta la cosiddetta “Inchiesta Marino”, che denuncia le condizioni igienico-sanitarie, organizzative e clinico-psichiatriche degli OPG, testimoniate anche da video realizzati durante alcuni sopralluoghi a sorpresa nei sei OPG italiani.

Ecco quindi che, finalmente, si arriva all’emanazione del Decreto del 2011, il quale dispone il definitivo superamento degli OPG entro il primo febbraio del 2013, prevedendo due strade: gli infermi di mente dichiarati non più socialmente pericolosi non potranno più essere destinatari di proroghe della misura di sicurezza e dovranno essere presi in carico dai Dipartimenti per la Salute Mentale; le persone ancora dichiarate socialmente pericolose saranno destinatarie di percorsi diversificati a seconda della gravità della situazione. La cosa certa è che non potranno essere ulteriormente internate in OPG, bensì nelle cosiddette REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), strutture che dovranno essere previste in ogni Regione per accogliere gli internati dimessi e gestite dal Ministero della Sanità e non da quello della Giustizia.

Il termine di chiusura non viene rispettato e viene prorogato al primo aprile 2014 e poi ancora al 31 marzo 2015.

Tutte le Regioni hanno individuato la sede per la costruzione della REMS, ad esclusione della Regione Veneto, per la quale è stata attivata la procedura di commissariamento, che prevede che sia, appunto, un commissario ad acta a realizzare in Veneto una REMS. Per il momento gli internati che avrebbero dovuto fare rientro in Veneto rimangono accolti presso gli OPG di Reggio Emilia e di Castiglione delle Stiviere, finché non viene individuato il luogo di accoglienza in Regione.

Dunque il superamento degli OPG sta avvenendo. Ora è necessario un cambiamento culturale perché si tratta di creare nuove prassi lavorative, che coinvolgano i diversi professionisti chiamati a prendere in carico questi pazienti: l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna per gli aspetti giuridici, il Dipartimento di Salute Mentale per la competenza sulla gestione della malattia, le comunità terapeutiche per l’accoglienza e la gestione del paziente, i Comuni e i distretti per le relazioni con i familiari e con il territorio. Quindi anche il volontariato dovrebbe trovare un suo ruolo.

18-1-15 – Verona fedele: “E’ l’anno della chiusura degli Opg: e la alternative?” – “Casa don Girelli: la riabilitazione inizia dal contatto con il paese”

25-1-15 – L’Arena: “Ospedali giudiziari, conto alla rovescia per la chiusura”

25-2-15 – L’Arena: “Nogara – Detenuti psichiatrici in paese. Sbloccati i fondi per il ‘Rems’”

1-4-15 – L’Arena: “Opg chiusi, il Veneto arriva impreparato”

3-5-15 – L’Arena: “‘Rems’, è protesta – Opposizioni contrarie”