Non è una notizia, purtroppo. E’ solo un desiderio. Ma così fondato e condiviso che vogliamo sperare fortemente che venga accolto.
L’immagine dei bambini che invadono la cella lo spiega meglio di tante parole. Accompagnata da un paio di numeri:
38 classi hanno visitato Tramurales tra il 6 e il 12 dicembre, più di 800 ragazzi. Un’occasione straordinaria per parlare di legalità, di solidarietà, di senso dell’intervento penale a tanti giovani cittadini che formano qualcosa di più di una goccia nell’opinione pubblica e nella cultura che cerchiamo di diffondere.
Determinanti di tanta affluenza, oltre al richiamo che Tramurales esercita ormai tradizionalmente soprattutto per le scuole e all’impegno di tanti volontari e insegnanti, anche la posizione centrale della Gran Guardia e la possibilità che offre di un allestimento complessivo e didatticamente ordinato, in uno spazio chiuso, grande, riscaldato, con tanti posti a sedere.
Accolti dai pannelli dell‘Immagine riflessa, i visitatori incontravano subito la cella ricostruita in grandezza e arredi originali, con, sulle pareti esterne, una galleria di foto del carcere di Montorio. Attorno al perimetro della sala i quadri dei corsi di pittura nelle sezioni maschili e femminile, intervallati da pannelli di spiegazione e commento e introdotti da un primo quadro raffigurante un cappio e l’elenco dei detenuti suicidati. Ancora i tavoli con i libri e documentazione della Fraternità, i libri e la documentazione sul laboratorio di arte educativa, i prodotti d’artigianato della sezione femminile.
Per i suoi 45 anni la Fraternità ha voluto esagerare, proponendo ogni giorno un convegno su argomenti di grande interesse. Ma evidentemente di pomeriggio e di sera, al di fuori dell’orario e quindi dell’ambiente scolastico, la città preferisce disperdersi tra i banchetti della Bra e ammassarsi in coda per i panini a 5 euro. Dispiace soprattutto l’assenza anche solo di un rappresentante della Chiesa veronese. Alla quale non sembrano importare né il pensiero del cardinale Martini, né i temi dell’ergastolo e delle povertà, né l’ascolto di don Ciotti, né i problemi del nostro carcere, del personale che ci lavora, dei detenuti che ci abitano.
E cosa si sono persi! In alcuni casi la qualità degli interventi è stata altissima, forse quanto di più chiaro, profondo, emozionante si sia mai ascoltato a Verona su certi argomenti.
Per ora, in attesa di altri contributi, riportiamo solo qualche appunto dalla relazione di Leonardo Lenzi a presentazione della mostra. Introdotta gradevolmente dalle canzoni di Renato dei King’s e dalla recitazione di Alberto. E un’ampia sintesi dell’incontro sulle povertà a Verona.
Vedi una rassegna degli articoli su L’Arena:
4 dicembre: “Opere dei detenuti alla Gran Guardia”
5 dicembre: “Da 45 anni La Fraternhità è al servizio dei detenuti”
6 dicembre: “‘Tra Murales’, mostra e incontri sul carcere”
7 dicembre: “TraMurales, la libertà nelle tele dei carcerati”
11 dicembre: “‘Serve un carcere più umano’. Lezione-appello di don Ciotti”
Vedi anche Verona fedele dell’8 dicembre
Sull’incontro “Uno sguardo panoramico sulla giustizia italiana” vedi l’articolo di Verona fedele del 22-12-13: “Don Ciotti: ‘La solidarietà non può sostituire la giustizia’”.