Nel pomeriggio del 14 febbraio piazza Bra ha ospitato una sessantina di donne in più, invisibili ma partecipi, sveglie e danzanti: le detenute della sezione femminile del carcere di Montorio.
“Un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione!”: questo lo slogan del flash-mob globale a cui hanno aderito più di 140 paesi e città d’Italia e 197 Stati del mondo. La risposta a Verona e in tutta Italia alla proposta globale è venuta dal comitato Se non ora quando?, attivo nella battaglia contro la violenza sulle donne.
In tutto il mondo donne e uomini hanno ballato sulle note di “Brake the chain”, spezza le catene, scritta appositamente per il 14 febbraio.
Grazie all’Associazione MicroCosmo, che da anni opera nel carcere di Montorio, e alla sensibilità del direttore Maria Grazia Bregoli, anche le detenute hanno danzato per spezzare le catene. Il coreografo Alberto Munarin le ha incontrate per tre lezioni per insegnare loro la coreografia del flash mob, le volontarie di MicroCosmo le hanno seguite in un percorso di riflessione. Alle 16:30 tutte le detenute, riunite nel cortile di cemento del carcere, si sono collegate via Skype con piazza Bra gremita di persone in riga, pronte ad iniziare a ballare.
“Tutto ha concorso a nostro favore” commenta Elisa La Paglia, del comitato organizzatore, “le volontarie di MicroCosmo si sono messe in contatto con noi, la direttrice si è dimostrata sensibile all’argomento, il collegamento Skype è andato bene! E’ stato molto significativo avere le detenute virtualmente tra di noi. Mi piace pensare che loro ci stavano vedendo e che stavano vivendo la grande emozione di ballare insieme per i nostri diritti. Ci raccontavano che spesso le donne detenute sono state vittime di violenze ed abusi: è un segno importante che anche loro, così direttamente interessate, si siano sentite parte attiva di questo evento storico, globale.”
Palloncini rossi come l’amore ed il sangue, neri come la paura e la sofferenza, alla fine della coreografia, hanno superato le mura grigie del cortile.
16-2-13 – L’Arena: “Carcere, le detenute ‘spezzano le catene’