“Orme oltre le mura”: gli animali a fianco dei detenuti

Il cane è un grande amico dell’uomo, al punto di poter diventare anche il suo terapeuta.

Lo dimostra il progetto “Orme oltre le mura”, nato grazie ad un accordo di collaborazione tra l’Ulss 20 di Verona, la Casa Circondariale di Montorio, il Corpo Forestale dello Stato e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

 

Non solo cani ma anche pappagalli e tartarughe sequestrati al commercio illegale aiuteranno i detenuti di Montorio a migliorare le loro condizioni psichiche, emotive e fisiche, in particolar modo nei confronti della frustrazione derivante dalla condizione di detenzione.

 

Non saranno solo i detenuti a trarre beneficio da questo progetto ma anche gli animali stessi. I cani che entreranno in carcere arrivano dal canile sanitario dell’Ulss 20 e si tratta di cani che difficilmente possono venire adottati vista l’età avanzata.

I cani troveranno finalmente una persona che li curi e con cui giocare e i detenuti avranno l’opportunità di imparare di nuovo a prendersi cura di qualcuno.

Si prevede anche la realizzazione di una struttura interna al carcere che possa ospitare animali appartenenti a specie protette sequestrate dal Corpo Forestale dello Stato.

 

Inoltre il rapporto con gli animali potrebbe aiutare a ridurre il numero di episodi di violenza e di suicidio, i sintomi somatici e psichici dell’ansia e della depressione, la somministrazione di farmaci ansiolitici e il senso di isolamento col conseguente effetto di umanizzare l’ambiente carcerario.

Tutto ciò è confermato dalla direttrice generale dell’Ulss Maria Giuseppina Bonavina che ha spiegato come l’impiego di animali di compagnia stia dando ottimi risultati sullo stato emotivo degli assistiti delle diverse strutture, con la riduzione dell’ansia e della depressione.

 

“Orme oltre le mura” è la continuazione del corso base terminato il 16 giugno dopo 10 incontri per fornire ai detenuti nozioni teoriche e pratiche di educazione cinofila con finalità di reintegrazione sociale e lavorativa.

Un incoraggiamento nel proseguire il corso attraverso il progetto è arrivato dalla direttrice del carcere di Montorio Maria Grazia Bregoli dal momento che, come ha sottolineato lei stessa, risponde all’ articolo 27 della Costituzione in cui c’è scritto che la pena detentiva deve tendere alla rieducazione del carcerato.

 

E chi meglio di un amico a quattro zampe che non giudica mai, sempre pronto a donare affetto a chi lo desidera, può aiutare un detenuto nella rieducazione affettiva?

Programma detenuti 2014-3

Comunicato stampa Oltre le mura

L’Arena 27-6-14