Nelle scuole e nelle parrocchie

Le scuole stanno per concludere il loro anno e si concentrano sulle prove finali. E’ il momento anche per noi di raccogliere e riassumere gli interventi che potremmo chiamare genericamente di “sensibilizzazione” o di “educazione alla legalità”, che comprende anche un orientamento sulle funzioni della pena nel nostro ordinamento e nella nostra coscienza civile e cristiana.

Prendiamo come avvio la mostra "Tramurales" dello scorso ottobre, con i quadri dei detenuti, la cella ricostruita in grandezza naturale, il percorso dell’"Immagine riflessa" e i volontari sempre disponibili ad incontri di gruppo e spiegazioni.
Abbiamo avuto la visita di 7 istituti scolastici: 1 classe del Braida, 3 del Montanari, 1 del Messedaglia, 1 del Canossiano, 3 del Marconi, 2 del Don Bosco, 2 del Fracastoro.

La scuola media Cappelletti-Turco, che non ha potuto venire, ci ha chiamati a parlare in ognuna delle tre classi terze.

Alla scuola media Braida si rientrava in un progetto nazionale, sempre di “educazione alla legalità”. Abbiamo incontrato le classi seconda e terza insieme per proporre un percorso di testimonianze: sul carcere, sui familiari dei detenuti, sulla mediazione penale (in ambito minorile), sulle case-famiglia per minori in difficoltà, sull’immigrazione, e poi le due classi separatamente per rispondere alle questioni in sospeso e approfondire i temi della pena, per un totale di 7 incontri e di 8 persone testimoni.
Impressionante l’attenzione partecipata dei ragazzi, le domande infinite, alcune delle quali dimostravano empatia e desiderio di capire la complessità.

Gli studenti di terza hanno avuto poi il compito di inventare e scrivere un racconto, quelli di seconda di indirizzare una lettera ad un testimone a loro scelta. Ne riportiamo qui alcune.

L’11 maggio sono confluite al Braida anche classi del Gavia e di Bardolino, per collegarsi in videoconferenza con le altre scuole italiane del progetto “Legalmente m’intendo” e presentare i rispettivi contributi. Tra questi “Antigang”, un filmato dei ragazzi di Bardolino, che si può vedere cliccando su http://www.youtube.com/watch?v=0ijALdIEaCU e che successivamente ha vinto il primo premio al Giffoni film festival (vedi "L’Arena" del 10 giugno).

Con due seconde e due terze della scuola media Seghetti abbiamo sviluppato un percorso sulle tossicodipendenze: un incontro preparatorio ed un incontro conclusivo nelle singole classi (8 in totale); in mezzo, con due classi in aula magna e due in palestra,  le testimonianze, scambiate dopo un’ora, di una persona che ha avuto grossi problemi con le droghe e la mamma di un ragazzo che ne sta uscendo. Impatto fortissimo sugli studenti, speriamo anche efficace.

Una mattina sono venuti in sede della Fraternità alcuni rappresentanti di seconda superiore dei vari indirizzi delle Stimate, per uno specifico approfondimento sull’atteggiamento cristiano nei riguardi della pena, tappa di un loro percorso di fede.

Un altro gruppo di interventi l’abbiamo proposto e condiviso con alcuni insegnanti del Liceo Copernico. Era rivolto in particolare ad una classe terza, ma la testimonianza sulla mediazione penale è stata ripetuta anche con una quarta e all’incontro conclusivo con un magistrato hanno partecipato altre quattro classi. Gli altri argomenti di testimonianza erano: la casa-famiglia di Sinergia in Perù, una casa-famiglia per minori a Verona, la pena e la situazione delle carceri.
Vedi qui una sintesi degli incontri, scritta da un’insegnante.

In due classi quinte del liceo Messedaglia l’insegnante di religione dedica parte del corso ad approfondire i temi della giustizia. A noi il compito di parlare di giustizia penale e di situazione delle carceri nel contesto del doppio binario di trattamento per le povertà e per i privilegiati. In entrambi gli incontri non si sarebbe potuto desiderare un ascolto più attento, grazie evidentemente alle lezioni e al lavoro che li avevano preceduti.
Una ragazza ha scritto su un giornale studentesco l’articolo che si può leggere cliccando qui e ci ha chiesto qualche suggerimento per la tesina d’esame che sta preparando su “carcere e concezione della pena”.

Sull’area di progetto dedicata al carcere, legalità e pregiudizi di una classe dell’Istituto Marconi, abbiamo già pubblicato recentemente la notizia: https://www.lafraternita.it/content/view/658/43/.

Oltre alle scuole, siamo stati chiamati anche in qualche parrocchia.

A S. Pancrazio abbiamo presentato i nostri temi abituali ad un gruppo scout.

A Pescantina abbiamo portato la nostra testimonianza al gruppo giovani.

A S. Francesco abbiamo fatto due incontri con i ragazzi cresimandi di seconda media.

A S. Floriano ci siamo trovati più in difficoltà: al primo incontro, su carcere e pena, col gruppo giovani ne è seguito un secondo col gruppo adolescenti, dedicato al pregiudizio e animato da una nostra collaboratrice psicologa che ha saputo, con fatica e perseveranza, conquistare progressivamente l’attenzione di tutti; più sofferto il secondo incontro, sulla pena, con gli adolescenti in bilico tra caos e passività .

Al Beato Don Carlo Steeb l’incontro era pubblico, in un percorso quaresimale, come testimonianza di volontariato dopo la “lectio” sulla correzione fraterna (vedi notizia in https://www.lafraternita.it/content/view/627/43/).