Chissà se la madonnina, apparsa nel 1510 su un albero di frassino per proteggere la popolazione dalle guerre, dalla peste e da altre minacce, e da allora sempre venerata nel Santuario vicino a Peschiera e portata una volta anche in carcere a Montorio, vorrà ascoltare ed essere vicina alle famiglie dei detenuti.
Per una volta all’anno la “giornata delle famiglie”, organizzata dalla Fraternità la terza domenica di ogni mese, non si svolge a S. Bernardino ma al santuario della Madonna del Frassino.
Davanti alla chiesa, un lungo banco per raccogliere offerte e vendere prodotti del laboratorio della sezione femminile di Montorio, guidato da suor Stella.
I familiari e gli ex detenuti in reinserimento non si sono divisi, come al solito, in tre gruppi di autoaiuto ma sono rimasti insieme ad ascoltare le parole di fra Beppe, la testimonianza di don Paolo e qualche scambio di opinioni e di emozioni.
La cappellania, ha spiegato fra Beppe, si sta rinnovando. Il cappellano don Maurizio va a fare il parroco nel paese dove può assistere sua mamma, subentrerà quindi come cappellano un religioso designato dall’ordine che sostituisce anche i frati del Barana, per dare continuità alla mensa e agli altri loro servizi ai poveri. Ma bisognerà garantire che ogni sezione del carcere di Montorio abbia una figura di riferimento stabile tra i componenti della cappellania.
Don Paolo Arcaini, parroco di Corbiolo, ha raccontato come ha deciso di accogliere un detenuto in affidamento, coinvolgendo tutta la comunità che quindi, bene informata, ha accettato volentieri di aiutare e collaborare col nuovo ospite.
Quando, inevitabilmente, sono emerse ragioni di protesta contro la sanità in carcere e contro la cattiva informazione prevalente, subito le facilitatrici dei gruppi hanno insistito sul fatto che il cambiamento deve partire dalla responsabilità e dall’impegno di ognuno di noi.
E’ seguita la messa nella chiesa gremita anche di altri fedeli, che hanno avuto occasione di ascoltare ancora don Paolo e fra Beppe sul rapporto tra il vangelo e i compiti del cristiano per alleviare le sofferenze e affermare la giustizia, tra la preghiera e l’opera di carità.
Dopo il pranzo in comune, ancora scambi di amicizia e ritorno. Prossimo appuntamento il 15 agosto a S. Bernardino, poi si riprende con la terza domenica di ogni mese.