L’ARROGANZA AL POTERE

Garante Nazionale per i diritti delle persone private delle libertà personale Mauro Palma

Recentemente alcuni rappresentanti parlamentari di una nota forza politica hanno assunto un atteggiamento “intimidatorio” nei confronti del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della Libertà personale,  Luigi Palma, solo per aver fatto della domande alla Guardia Costiera sui diritti delle persone trattenute/ detenute a bordo  della nave della ONG “Open Arms”.

Apriti cielo,  sono intervenuti  i “pasdaran di tale partito”,  criticando fortemente il garante perché secondo loro si è occupato dei problemi  che non erano suoi, aggiungendo che doveva guadagnarsi lo stipendio, non criticare il ministero facendo scomode domande ad una istituzione dello stato

Qui sotto un bell’articolo del bravo giornalista Luigi Ferrarella, sul Corriere di oggi:

Quando il ministero cerca di silenziare il Garante indipendente
di Luigi Ferrarella

La polemica tra il Viminale e l’Autorità che tutela i diritti “delle persone detenute o private della libertà personale”. Il “Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale” – presente in 23 Paesi europei e richiesto agli Stati aderenti al protocollo Onu “Opcat” – è un’autorità indipendente di garanzia i cui tre componenti sono nominati con decreto del presidente della Repubblica, previa delibera del Consiglio dei ministri e sentite le commissioni parlamentari.

Poiché il preventivo divieto d’ingresso nelle acque nazionali notificato dall’Italia alla nave Open Arms (con a bordo da 11 giorni 160 migranti soccorsi) dimostra “esercizio della sovranità e implica che ai migranti debbano essere riconosciute tutte le garanzie spettanti a coloro sui quali l’Italia esercita la propria giurisdizione”, il Garante chiede informazioni alla Guardia Costiera.

Ma prima “fonti del Viminale”, e poi i sottosegretari leghisti Molteni, Candiani (Interno) e Morrone (Giustizia), lo tacciano di “andare oltre le proprie competenze”, aggiungendo sprezzanti: “Deve giustificare la propria esistenza e il proprio stipendio statale? Chiederemo sia pubblicato con la rilevanza che merita”.

Ora, a parte che Salvini e i suoi ce la potrebbero anche fare a consultare (se non la legge istitutiva del 2013) il sito garantenpl.it, così da apprendere che le indennità forfettarie (non uno stipendio) sono parametrate a quelle dei parlamentari nel 40% per il presidente (3.200 euro netti al mese) e nel 30% per i due membri (2.500), la meschinità di forma non deve distogliere dalla gravità di sostanza: esempio di potere esecutivo che cerca di silenziare una autorità indipendente, istituita per legge proprio per essere indipendente dal governo.


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