Il progetto
Car.Ter (Carcere – Territorio) consiste in un sostegno di tutoraggio, di avviamento al lavoro anche attraverso borse-lavoro e di temporanea sistemazione residenziale per ex detenuti che chiedono di essere aiutati nella difficile fase di reinserimento sociale. Naturalmente il buon esito di questi percorsi, oltre al valore di ogni storia personale recuperata alla legalità, costituisce il più efficace fattore di sicurezza per i cittadini.
Il progetto è attivo da tempo, grazie alla collaborazione di diverse associazioni e ad un complesso intreccio di impegni finanziari da parte delle istituzioni, prima di tutte la Fondazione CariVerona che, come sempre, subordina l’entità del suo contributo alla quota che i destinatari riescono a procurarsi attraverso altre fonti. Venendo a mancare l’apporto promesso e ufficializzato della Provincia, tutto l’insieme si ridimensiona, mentre alcune associazioni sono già fortemente esposte
per le somme anticipate.
Nel frattempo dunque l’iniziativa deve subire un rallentamento, se non un blocco, mentre il contributo di CariVerona rimane sospeso fino all’entrata in gioco di un ulteriore elemento, il Centro d’Ascolto Domenico che dovrebbe sorgere davanti al carcere di Montorio e che concretizza la quota di apporto sottoscritta dal Comune di Verona.
E’ un intreccio un po’ complicato che sarebbe troppo lungo spiegare nei dettagli. E’ invece purtroppo molto semplice capire
che mentre il volontariato e alcune istituzioni si adoperano nei fatti per promuovere percorsi di recupero e di vantaggio sociale, dalla Provincia di Verona, dopo le belle parole d’immagine, non è più venuto niente, neanche una risposta a chi chiede un incontro.
14 agosto 2011 – L’Arena: "I volontari del carcere: ‘Le attività a rischio’"