Il rinfresco della African Summer School viene da Montorio

Domenica 4 agosto è stata inaugurata a Villa Buri la prima African Summer School, corso di geostrategia africana, promossa dall’associazione Africafriend’s. Ospiti per l’occasione il sindaco Flavio Tosi, la ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge, il professor Jean Paul Pougala.

La Afrincan Summer School riunisce studenti ed appassionati di Africa, menti che insieme vogliono pensare in modo diverso ad un continente troppo spesso subordinato nelle dinamiche internazionali, visto e raccontato in modo falsificato. Il corso si propone di porre le basi per un ragionamento diverso sull’Africa, che ne ripensi la comunicazione, che ne valorizzi le enorme potenzialità.
L’inaugurazione ha avuto visibilità nazionale per la presenza della ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge, accolta con grande affetto dai partecipanti. Il suo arrivo era stato “preparato” da una serie di episodi che hanno visto la ministra offesa da esponenti delle forze politiche di opposizione. Erano state preannunciate manifestazioni di protesta: la presenza delle forze dell’ordine era numerosissima.

La ministra ha toccato una serie di argomenti importanti nel suo discorso inaugurale: ha parlato dello ius soli per i ragazzi di seconda generazione, ha parlato delle numerose buone prassi in materia di integrazione presenti nel territorio italiano. Ha dato poi una notizia utile per le associazioni di volontariato di tutto il Paese: sono stati stanziati dei fondi per rifinanziare il Servizio Civile Nazionale. Il governo, dice la Kyenge, vuole ribadire l’importanza di questo servizio che molti giovani vogliono offrire per lo Stato, non trascurandone le aspirazioni e non togliendo alle associazioni questo importante “capitale umano”.

 

L’inaugurazione è terminata con un rinfresco preparato dai detenuti del carcere di Montorio. L’assessore ai servizi sociali Anna Leso ha chiesto al direttore del carcere Mariagrazia Bregoli di partecipare a questo momento importante per la città. Così il direttore in prima persona, tre detenuti già autorizzati a lavorare durante il giorno fuori dal carcere (dall’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario), gli educatori ed alcuni volontari della Fraternità hanno servito ai partecipanti spuntini e dolci prodotti all’interno del carcere.

Simbolica la presenza dei detenuti in un contesto propulsivo come quello della African Summer School, promettente la richiesta del loro contributo da parte del Comune di Verona.