Il ministro Cartabia designa il nuovo capo del DAP

Ed è una buona notizia per i detenuti ma anche per le associazioni che si occupano del mondo carcerario. Perché la persona che ha scelto è una persona che si è dimostrata attenta a quanto la costituzione dice in tema di pena. L’articolo di oggi su “Repubblica” di Liana Milella esplicita molto chiaramente la situazione e problemi che il ministro dovrà affrontare nel consiglio dei ministri.

Cartabia sceglie il nuovo capo del Dap: è Carlo Renoldi, teorico del carcere “compatibile con la Costituzione”
di Liana Milella, La Repubblica del 27 febbraio 2022

Ha un nome il nuovo capo delle carceri scelto dalla Guardasigilli Marta Cartabia. Che ha appena chiesto al Csm di mettere fuori ruolo Carlo Renoldi, oggi giudice della prima sezione penale della Cassazione, un magistrato che tra i suoi maestri ha Alessandro Margara, che fu capo del Dap ed è passato alla storia perché trattava i detenuti come uomini. Il suo era un “carcere dei diritti”. Sia dei detenuti, sia degli agenti. Una scelta che non stupisce quella di Cartabia, per la sua concezione garantista del carcere stesso. Più volte ribadita prima da giudice e da presidente della Consulta, e poi da ministra. Una scelta che però, proprio per il profilo e la storia di Renoldi, potrebbe creare tensioni nella maggioranza. La nomina del capo del Dap, dopo il via libera del Csm al fuori ruolo, dev’essere assunta dal consiglio dei ministri. E partiti che sono per un carcere duro e senza sconti, soprattutto se di mezzo c’è la mafia, come M5S e la stessa Lega, potrebbero non condividere appieno la decisione.

Al nome di Carlo Renoldi la Cartabia arriva dopo aver selezionato e sentito una decina di magistrati. Tra questi ci sono l’attuale vice direttore Roberto Tartaglia, l’ex pm di Palermo voluto dall’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede assieme al capo del Dap Dino Petralia, che ha deciso la sua uscita con un pensionamento anticipato. Stanchezza e voglia di recuperare una dimensione privata, “di fare il nonno”, ha detto ai media. Tartaglia sarebbe stato penalizzato solo in quanto giovane di età e di carriera. Tra i magistrati sentiti da Cartabia anche l’ex procuratore di Roma Michele Prestipino e il presidente del tribunale di sorveglianza di Trieste Giovanni Maria Pavarin