Credo che il problema delle carceri sia stato sottovalutato, e se ora non è il momento di fare polemiche, una volta finita l’attuale emergenza, forse sarà il caso di fare un’attenta valutazione dell’operato di tutte le istituzioni che operano nell’ambito del carcere
Qui sotto l’articolo sul giornale Arena che parla del problema di Montorio.
“Con 42 contagiati da coronavirus, il carcere di Verona è uno degli istituti penitenziari italiani con il più alto numero di contagi. Un primato che potevamo risparmiarci. Ho saputo che ancora dieci giorni fa i sindacati avevano rappresentato i fatti e, sinceramente, non è accettabile che ancora oggi non si sia vista l’ombra di nessuno».
Lo afferma il senatore Pd Vincenzo D’Arienzo. «Le scelte prese finora – prosegue D’Arienzo – in particolare quella di riservare un’area dell’istituto per i detenuti malati, è stata buona cosa, ma il rischio che non sia sufficiente è nelle cose, visti i numeri così elevati. Poliziotti, detenuti e tutti i lavoratori impegnati nella struttura non sono cittadini di serie B. Serve intervenire con urgenza. Ho segnalato a tutti, anche al Governo, che non si può perdere tempo. Innanzitutto, va rassicurata la popolazione carceraria che si farà di tutto per impedire la diffusione del contagio. E va fatto con comunicazioni mirate e atti concreti e immediati, unici fatti che possono consentire uno sviluppo ordinato delle legittime preoccupazioni di tanti. Quindi, immediatamente devono essere disposti i tamponi a tappeto per tutti i poliziotti ed i detenuti in modo da mappare la situazione ad oggi ed intervenire di conseguenza. Ai detenuti contagiati devono essere garantiti i dispositivi previsti in questi casi», conclude.
«La situazione al carcere di Montorio merita attenzione, ma bisogna evitare allarmismi»: è quanto dichiara Francesca Businarolo, deputata del Movimento 5 Stelle e presidente della commissione giustizia. «Il ministero della giustizia e il dipartimento di amministrazione penitenziaria sono informati sulla situazione: allo stato attuale risultano 25 detenuti e 17 agenti della polizia penitenziaria positivi al Covid 19 – precisa -. Si tratta di numeri da non sottovalutare in una struttura come una casa circondariale».
“Ci sono rassicurazioni sulle loro condizioni di salute: «tutti risultano asintomatici – puntualizza – ed è stato predisposto l’isolamento per chi ha contratto il virus. Il dipartimento di amministrazione penitenziaria ha assicurato che verranno eseguiti ulteriori tamponi in modo tale da individuare tutti i positivi e fermare il contagio». Per Businarolo ora è fondamentale «garantire a tutti il diritto alla salute e far sì che gli agenti siano messi in condizione di lavorare in assoluta sicurezza».