I luoghi della Pena a Verona

L’associazione La Fraternità conduce da qualche anno un percorso cittadino denominato “Urla senza suono” che conduce classi di studenti,

prevalentemente di quinta superiore per sintonizzare col programma di storia,attraverso la città e in collina per vedere i luoghi che sono stati di prigionia, di tortura, di deportazione e di morte nel biennio ’43-’45 dell’occupazione nazifascista. Per ogni luogo, qualche ricordo significativo

URLA IN BICICLETTA

1 APRILE 2013 ORE 15,00

Ritrovo: Piazza Bra davanti alla scalinata del Municipio

Via degli Alpini – Via del Pontiere – Via del Fante

Campone

caserma asburgica ex carcere di Verona.

Via Zappatore – SS. Trinità

Caserma Montanari

dove nel racconto di Bocchetta sono stati imprigionati centinaia di soldati italiani subito dopo l’armistizio e fatti evadere, attraverso la chiesa della SS. Trinità, con la solidarietà degli abitanti vicini.

Via Montanari

Piazza Cittadella

edifici dove sono stati trattenuti prigionieri o deportati di passaggio.

Via Paglieri – Corso Porta Nuova

Palazzo INA

nell’atrio dell’ex palazzo Ina, centro di comando delle SS, con le prigioni sotterranee di cui scrive anche Ferruccio Parri e le torture dei piani superiori.

Via Valverde – Via Carmelitani Scalzi

Carcere degli Scalzi – Obelisco e Monumento a Mons. Chiot

quel che resta del carcere degli Scalzi, con l’obelisco ai partigiani dell’assalto per la liberazione di Roveda, e dall’altra parte della strada il bellissimo monumento, opera sempre di Bocchetta, quasi nascosto dagli olivi, al cappellano mons. Chiot, che tanto si è adoperato per i detenuti.

Corso Porta Palio

Castelvecchio

sede del processo e condanna a morte di Ciano e altri membri del Gran Consiglio del fascismo.

Ponte di Castelvecchio – Lungadige Cangrande – Ponte del Risorgimento – Via Da Vico – Via Maldonado

Tiro a Segno

il tiro a segno presso forte Procolo, dove è avvenuta la maggior parte delle fucilazioni.

Via Colombo – Ponte Catena – Via Ederle – Via Anzani – Lungadige S. Giorgio – Rigaste Redentore

Piazza Martiri della Libertà

Palazzo UPI

che è stato sede del feroce Ufficio Politico Investigativo fascista e parliamo anche delle torture subite dal colonnello Fincato fino alla morte e del suo corpo buttato in Adige per nasconderla.

Interrato dell’Acqua Morta – Piazza Isolo

Monumento alla memoria della Shoah

grande Spino di filo spinato, a ricordo dei lager.

Via Carducci

Scuole Sanmicheli

edificio dove sono stati trattenuti prigionieri o deportati di passaggio.

Via Muro Padri – Via S. Nazaro – Porta Vescovo

Palazzo Corridoni

sede fascista di torture.

Via Barana – Via Morando – Via Badile

Cimitero ebraico

dove ricordiamo le conseguenze delle leggi razziali e alcune vicende di esito diverso, ma più spesso di deportazione e morte di ebrei veronesi.

Via Banchette – Via S. Michele

Casermette

con le narrazioni delle torture più selvagge alle Casermette di Montorio, oggi caserma Duca.

Segue Via S. Michele – Via Da Legnago

Campo di concentramento di Montorio – Ponte Florio

luogo di transito nelle deportazioni.

Dopo esserci affacciati sull’abisso di negazione dell’umanità, concludiamo leggendo quel breve, famoso testo di Piero Calamandrei, di cui riportiamo qui solo una frase: “Dietro ogni articolo di questa Costituzione (..) voi dovete vedere giovani come voi (..) che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta”.

Questo libro, esito dalla Fraternità narra i luoghi in cui nelle varie epoche sono stati usati come luoghi detenzione.

Per averlo, rivolgersi al n. 0458004960 oppure per mail a: info@lafraternita.it