E’ una buona iniziativa, dare una prospettiva ai detenuti e dare loro la possibilità di sanare il patto con la società che con il reato avevano contribuito a rompere.
Firmato protocollo Comune-Autostrade-ministero di Giustizia per la formazione, dopo due mesi e mezzo, e l’impiego per un anno (estensibile a due).
Firmato un protocollo di intesa tra Autostrade per l’Italia, il Comune di Cassino e il ministero della Giustizia volto a formare e reimpiegare una selezione di detenuti del penitenziario comunale nella riqualifica delle strade cittadine. Lo rende noto Autostrade per l’Italia, che metterà a disposizione, a titolo gratuito, le proprie maestranze per la formazione tecnica del personale e fornirà i materiali, i macchinari e le attrezzature necessarie allo svolgimento del lavoro.
Il percorso prevede una prima fase di formazione teorica in aula, dove verranno fornite nozioni di sicurezza sul lavoro e saranno introdotte le tecniche del mestiere. La seconda parte prevede invece un periodo di esercitazione su strada dove, sotto la guida delle maestranze di Aspi, i detenuti potranno mettere in pratica quanto appreso durante le sessioni in aula. Alla fine dei due mesi e mezzo di formazione sarà rilasciato un attestato professionale grazie al quale le squadre potranno svolgere i primi interventi su strada nell’area metropolitana della città, come pulizia delle caditoie, riparazione delle buche a caldo e manutenzione della segnaletica orizzontale.
Per l’intera durata della convenzione – che prevede un periodo di 12 mesi, estensibile per un altro anno – Autostrade per l’Italia metterà a disposizione il proprio know-how, i propri tecnici caposquadra, i macchinari, i dispositivi di protezione individuale, le attrezzature e i materiali, mentre i cantieri saranno sotto la supervisione del Comune di Cassino. «Grazie a questo progetto – sottolinea Aspi nella nota – i detenuti impiegati avranno modo di rendersi utili alla comunità, di apprendere un nuovo mestiere e avere così l’opportunità concreta di un re- inserimento sociale».