Finalmente la “Casa della donna”

Lunedì 14 marzo alle 15.00 si è tenuta l’inaugurazione della “Casa della donna”, nella zona di Borgo Nuovo (Via Agrigento 34/36), che ospiterà ragazze ex detenute, in attesa di una sistemazione definitiva, per un periodo non superiore a sei mesi, offrendo loro la possibilità di lavorare per la stessa associazione.

Il progetto è gestito dall’Associazione di Volontariato “Vita e Cultura Il Mosaico” O.N.L.U.S. che dal 2002 promuove iniziative a favore di diverse problematiche sociali, tra cui interventi di reinserimento di ex-detenuti.

Modesta e accogliente, la casa che ospita le ragazze è divisa in due parti, una dotata di cucina, bagno, due camere, con due posti letto ciascuna, e una parte composta da due sale riservate all’attività lavorativa, dove per l’occasione sono stati esposti i lavori fatti in carcere come vasi, tessuti ricamati e vari oggetti per l’arredamento.

Il progetto si propone quindi non solo di dare vitto e alloggio a persone che non hanno un sostegno al di fuori del carcere, ma soprattutto di accompagnarle in un percorso di competenza relazionale e abilità progettuale finalizzate ad un autonomo reinserimento nella società e nel mondo del lavoro.
Con questo scopo l’associazione svolge diverse attività come: orientamento e colloqui presso il carcere, realizzazione di un progetto individuale per ogni persona ospitata nella casa, possibilità di lavoro presso l’associazione e collaborazione con cooperative di tipo B per il futuro inserimento lavorativo.

In questo delicato percorso le donne ospitate non sono sole ma costantemente seguite da un’equipe di diversi professionisti: uno o due Operatori di Sorveglianza, un Operatore Socio Sanitario, uno Psicologo volontario, per condurre dei colloqui, un Responsabile dell’Associazione, infine uno o più volontari.

Per la responsabile Maria Antonietta Cordioli, questo è un giorno molto importante. Da diversi anni era impegnata nel tentativo di realizzare il progetto della “casa della donna”, ma gli ostacoli burocratici e politici, come accade spesso, hanno reso quest’impresa molto difficile. Fortunatamente gli impedimenti, in questo caso, hanno solo dilatato la tempistica e la tenacia e l’insistenza della signora sono state finalmente premiate.

Questo evento però non è solo il traguardo della Cordioli e della sua Associazione, ma di tante altre persone impegnate nel volontariato penitenziario, che ogni giorno lottano per creare nuove possibilità di sostegno e di reinserimento per gli ex detenuti, scontrandosi con un’opinione sociale severa rispetto ad una realtà temuta e soprattutto incompresa.