Da tempo era cessata la pubbicazione del primo giornalino redatto dai detenuti del carcere di Montorio che si chiamava il “Miglio Rosso”.
Da questo mese riprende la redazione di un giornalino con il suggestico nome
di ITACA
Tra i doni che sabato 18 maggio i detenuti hanno offerto a Papa Francesco c’è stato anche il primo numero di “Itaca”, il giornalino della casa circondariale di Montorio, fresco di stampa. “Itaca” è un nome quanto mai evocativo: intraprendere un viaggio con molte incognite, affrontare pericoli di vario genere, a volte sentirsi sconfitti, ma alla fine raggiungere la meta; tornare a casa, riabbracciare i propri cari, riprendere il proprio posto nel mondo.
Una prima tappa è stata proprio la stampa del giornalino, un progetto proposto dagli stessi detenuti già lo scorso settembre, approvato dalla direzione e supportato anche da alcuni volontari della Fraternità. Si è formata spontaneamente una redazione, alla cui prima riunione ha partecipato un padrino d’eccezione, Gian Antonio Stella, grande firma del giornalismo italiano, che ha dialogato con gli aspiranti giornalisti su molti temi chiave del mondo della stampa. L’incontro con Stella ha fornito materia per uno degli articoli del primo numero. Altri argomenti sono stati l’esperienza del 41 bis vissuta dal figlio di un ergastolano, l’incontro con la campionessa paralimpica Francesca Xenia Palazzo, la storia di “Grigina”, la gallina privata della libertà…, e poi vicende personali, riflessioni, istruzioni per muoversi nel mondo carcerario. C’è stato spazio anche per un elzeviro su Cesare Beccaria, e non potevano certo mancare la pagina dell’enigmistica e la proposta di una semplice ma gustosa ricetta.
Certo, c’è molto da imparare, da migliorare, questo è solo il primo numero, ma ha un grandissimo valore. Creare un giornale vuol dire proporsi di dialogare, dentro e fuori dal carcere: dentro, come punto di riferimento, di incontro per proporre nuove iniziative; fuori, come strumento di conoscenza, di dialogo, di partecipazione. Quella di “Itaca”, in concomitanza con la straordinaria visita di Papa Francesco al nostro carcere, è stata una partenza col botto: la benedizione del Santo Padre è per tutti, redattori e lettori di Itaca, un viatico per continuare con entusiasmo nel cammino intrapreso da ciascuno verso la propria personale Itaca.
Per chi ha voglia qui sotto il giornalino “ITACA”