Premio speciale “Cinema al di là del muro” sarà quello assegnato dall’altrettanto speciale giuria di detenuti africani nel carcere di Montorio.
Dal 16 al 25 novembre si svolgerà a Verona il 32° Festival del Cinema africano. Gli organizzatori hanno chiesto alla Fraternità se si poteva portare l’evento anche dentro la casa circondariale di Verona, dove gli stranieri sono più del 60% della popolazione, cioè più o meno 500 persone.
Con l’accordo e la collaborazione della Direzione, si è formata una giuria di 7 africani, più un piccolo gruppo di altri partecipanti, col gradito compito di vedere alcuni film del programma generale, scelti appositamente, e di assegnare a quello ritenuto più meritevole un premio speciale, che consisterà in un oggetto d’artigianato costruito dai detenuti stessi.
I volontari della Fraternità, in particolare quelli già impegnati negli incontri di gruppo per lo scambio interculturale e nella redazione del foglio informativo interno “Labirinti”, accompagnano la visione dei film e portano dentro le indispensabili attrezzature di cui il carcere non sembra dotato: computer, proiettore, casse acustiche.
Oltre ai volontari e al co-direttore artistico del festival Stefano Gaiga, entra anche il regista Dagmawi Yimer, per spiegare alla giuria le procedure e i criteri di valutazione e collocare i film nel loro contesto storico, geografico e culturale, facilitandone la comprensione.
Un altro passo per confermare che il carcere è nella città, che la privazione della libertà non deve comportare emarginazione ma al contrario il massimo sforzo di integrazione per un ritorno alla convivenza, che la cultura non si rassegna davanti ai muri di ogni genere.
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Vedi il programma completo del 32° Festival del Cinema africano.