Attività di incontro settimanale con le detenute. Non certo opera di ‘conversione’ o ‘insegnamento religioso’, come lascerebbe intendere la definizione.
Piuttosto un’occasione, per chi è ristretta, di avere a disposizione un momento di ascolto, sfogo e accoglienza, trovando forza, speranza e sostegno anche in figure religiose della Bibbia, del Vangelo o della vita attuale o quotidiana (ad esempio Don Benzi).
Questi incontri di ricerca spirituale, che avvengono il sabato pomeriggio all’interno della Chiesa della Casa Circondariale, possono partire da esperienze vissute in prima persona, ma anche da domande, dubbi o riflessioni sorte dall’ascolto della Messa domenicale.
Spesso questa attività si trasforma in una sorta di colloquio di sostegno durante cui, soprattutto le ‘nuove arrivate’, hanno modo di esternare il disagio dell’inserimento, del dolore per essere lontane e separate dai figli e dalla famiglia, e ricevere in risposta un forte messaggio di incoraggiamento, condivisione ma soprattutto speranza, anche nel pregare insieme.
Spesso questa attività si trasforma in una sorta di colloquio di sostegno durante cui, soprattutto le ‘nuove arrivate’, hanno modo di esternare il disagio dell’inserimento, del dolore per essere lontane e separate dai figli e dalla famiglia, e ricevere in risposta un forte messaggio di incoraggiamento, condivisione ma soprattutto speranza, anche nel pregare insieme.
Quello della preghiera, recitata o anche solo ascoltata, è un momento in cui la ricerca di un benessere interiore e profondo, di un balsamo per le sofferenze, diviene il comune denominatore che unisce le più svariate credenze religiose: cristiane ortodosse, rom, shinti, cattoliche, protestanti..
Condivisione, unione, lacrime, integrazione, ricerca, speranza, sorrisi, ascolto: sono le immagini che meglio descrivono la catechesi.