Durante la visita che come tradizione alcuni parlamentari fanno nel carcere di Verona il giorno di ferragosto, è venuta alla luce, quello che a prima vista e senza i dovuti accertamenti, sembra un grave carenza della sezione dell’USLL 9 per quanto riguarda l’assistenza con il SERT ai detenuti che fanno uso di sostanze.
Qui sotto articolo del Corriere che ne da l’annuncio e il successivo articolo sempre del Corriere che riporta la replica del direttore dell’USL.
Ognuno poi può trarne le proprie conclusioni.
Da giugno l’Usl non rinnova i contratti. Chiesto incontro urgente al direttore Girardi. Stop ai trattamenti e alle cure anti-dipendenza per i detenuti in carcere. Da due mesi a Montorio il servizio e l’assistenza del Sert sono bloccati. Tutto interrotto come un fulmine a ciel sereno, dopo anni di collaborazione. È allarme da quando, il 26 giugno scorso, non si sono più visti all’interno del penitenziario scaligero gli operatori del Dipartimento per la lotta alle dipendenze, in primis quella legata alla droga che anche a Verona affligge una larga fetta della popolazione carceraria.
Stop ai trattamenti e alle cure anti-dipendenza per i detenuti in carcere. Da due mesi a Montorio il servizio e l’assistenza del Sert sono bloccati. Tutto interrotto come un fulmine a ciel sereno, dopo anni di collaborazione costante e fruttuosa. È allarme da quando, il 26 giugno scorso, non si sono più visti all’interno del penitenziario scaligero gli operatori del Dipartimento per la lotta alle dipendenze, in primis quella legata alla droga che anche a Verona affligge una larga fetta della popolazione carceraria.
La vicenda sta destando seria preoccupazione e ha tenuto banco nel corso della visita a Montorio che la Commissione Carcere della Camera Penale di Verona ha effettuato a Ferragosto. Come in altre città d’Italia, gli avvocati scaligeri hanno voluto testare il 15 agosto la situazione dei detenuti all’interno della struttura.
Hanno incontrato la direttrice Maria Grazia Bregoli, che “ci ha segnalato – riferisce la Commissione, di cui è responsabile a Verona l’avvocato Simone Bergamini che è anche membro dell’Osservatorio nazionale carcere – una grave problematica di carattere sanitario che sta incidendo notevolmente sulle condizioni di vita dei detenuti e sui percorsi trattamentali. Dal 26 giugno gli operatori del Sert non sono più presenti all’interno del carcere in quanto l’Usl non ha inteso rinnovare i contratti agli operatori che da anni seguivano i sempre più numerosi casi di persone affette da dipendenza e progettavano percorsi di cura interni o esterni, ambulatoriali o comunitari”. Secondo i penalisti, “questa improvvisa e immotivata interruzione del rapporto, su cui la direttrice Bregoli ci riferisce di avere chiesto spiegazione al Direttore dell’Usl senza ottenere risposta alcuna, sta generando preoccupazione non solo tra gli ospiti della struttura ma anche tra gli educatori, in quanto i percorsi trattamentali in cui la componente sanitaria è sempre più spesso una importante parte, sono di fatto rallentati o bloccati”. Non è finita: “A ciò si aggiunga che, sempre per restare sulla parte sanitaria, ben 5 medici di guardia assegnati all’Istituto hanno già dato le dimissioni”. Come intervenire? “Rispetto a tali problematiche -annuncia la Commissione Cardella Camera Penale Veronese – unitamente con il Garante delle persone private della libertà personale di fresca nomina Don Carlo Vinco, chiederemo urgentemente un incontro con il direttore dell’Usl scaligera Girardi”.
Al 15 agosto, cifre alla mano, 461 erano i detenuti totali, di cui 54 donne. In generale, la Commissione ritiene “la situazione positiva e gli sforzi della Direzione nel creare opportunità formative, lavorative e ricreative vanno nella auspicata ricerca di implementare le opportunità alternative al carcere”.
I fatti lo dimostrano: “Nonostante la pandemia – sottolineano i penalisti scaligeri – i percorsi trattamentali, formativi e lavorativi non sono praticamente mai stati sospesi, tranne che nei periodi di picco dei cluster interni, e anzi grazie all’intraprendenza della Direzione sono stati addirittura implementati. Da settembre partiranno un corso di odontotecnica e uno per manutentori edili, che si vanno ad affiancare a quello già in essere con l’Istituto alberghiero Berti”. Aumentate anche “le attività legate alla pensione per i cani, al pascolo e alla cura delle pecore, alla cura dei cavalli con la creazione di due corsi specifici per aiuto maniscalco e responsabile di scuderia”. Sono stati poi rinnovati gli accordi con Progetto Esodo e Cariverona, infine “dovrebbe partire a breve una importante opera di riqualificazione del forno interno, della cucina e di alcuni settori della sezione femminile”.
Le rassicurazioni di Girardi e Smacchia: nessuna interruzione. “All’interno del carcere di Montorio nessuna interruzione dei trattamenti per la lotta alle dipendenze e nuovo personale medico in arrivo già nei prossimi giorni”, assicura il direttore generale dell’Usl 9 Pietro Girardi.
A 24 ore dall’allarme lanciato sul Corriere di Verona dalla Commissione Carcere della Camera penale di Verona dopo la visita effettuata a Ferragosto nel penitenziario con la direttrice Maria Grazia Bregoli, l’Usl Scaligera interviene immediatamente e respinge con fermezza paure e polemiche: “I servizi non sono stati bloccati precisa il dg Girardi. Si è verificato un problema d’organico ed è stato necessario provvedere per sostituire gli operatori, in ogni caso la situazione sta per risolversi coi nuovi arrivi che prenderanno servizio nei prossimi giorni”.
In particolare, “riguardo alle segnalazioni di criticità pervenute da parte dell’Ufficio di Sorveglianza di Verona, l’Azienda Usl 9 Scaligera garantisce la massima attenzione al tema e, attraverso i servizi territoriali deputati, la piena collaborazione dovuta. Già la scorsa settimana i servizi competenti dell’Usl 9 hanno messo in atto strategie di intervento con carattere di urgenza per sostituire il personale medico in carenza con nuovi medici presenti negli elenchi di disponibilità aziendali e attivando un avviso urgente per titoli al fine di reperire figure educative idonee presso i Sert che possano essere di supporto al Servizio di Sanità penitenziaria – informa ancora l’Usl 9.
La situazione segnalata è seguita direttamente dal Responsabile della Sanità Penitenziaria. L’Azienda, attraverso il servizio di gestione delle risorse umane, sta dedicando il massimo impegno per reperire con urgenza personale sanitario a supporto dell’Unità Operativa. Proprio in questi giorni sono stati contrattualizzati quattro medici per il carcere di Montorio”. Inoltre, il responsabile dell’UOC Dipendenze di Verona, dottor Camillo Smacchia, precisa che “nessuna interruzione dell’attività medico-assistenziale si è verificata all’interno del carcere per i detenuti tossicodipendenti.
All’interno delle carceri è attivo un servizio medico e infermieristico 24 ore su 24, in capo alla Sanità Penitenziaria, rivolto a qualsiasi tipologia di detenuti che necessitano di cure mediche. In particolare, un medico specialista nell’ambito delle dipendenze patologiche si reca due giorni la settimana in carcere per fornire assistenza sanitaria dedicata a questa tipologia di utenza. Tutte le terapie necessarie, urgenti e di mantenimento, sono garantite e proseguono regolarmente, erogate dal personale infermieristico e controllate dallo stesso specialista”.