“Anche se non possediamo le risposte, dobbiamo tutti imparare ad ascoltare gli altri. Ascoltare gli altri ci riconduce ad una sintonia con la nostra anima. Ci costringe a fermarci, a tacere e a riflettere.”
Così Fra Beppe introduce questo breve opuscolo che raccoglie preziose testimonianze sul pellegrinaggio ad Assisi per i 45 anni dalla fondazione dell’Associazione La Fraternità e sulla missione francescana nel carcere di Solliccianini del novembre 2013.
Si riporta, inoltre, il discorso di Papa Francesco al convegno nazionale dei cappellani delle carceri italiane ed alcune proposte di Padre Balducchi, ispettore dei Cappellani. In particolare si esorta il Santo Padre ad incontrare i responsabili del mondo politico italiano e chiedere loro il coraggio di un gesto di forte riconciliazione per le persone detenute. Vi sono anche pensieri sull’ergastolo, con l’auspicio che esso venga abolito in Italia, sull’esempio del Vaticano e di altri paesi europei. L’ergastolo viene definito come una barbarie legalizzata, una morte bianca incostituzionale. Infatti come può compiere un cammino di pentimento sincero e riscattarsi una persona che vede scritto sul proprio fascicolo “fine pena mai”?
Dostoevskij afferma che è la Bellezza a salvare il mondo e Fra Carlo ci ricorda che nelle acque del diluvio di ogni vita c’è bisogno di qualcosa che ci tenga a galla. C’è bisogno di una Bellezza che dia senso all’esistenza. Prima di cercarla fuori, è indispensabile trovarla dentro di sé, dentro ad ogni detenuto. Anche quando non sembra apparire, anche quando è sepolta da anni di dolore, anche quando è mascherata da tatuaggi o segnata da cicatrici di disperazione, siamo certi che c’è una Bellezza che abita ogni uomo e chiede solo di venire alla luce.