19 classi scolastiche, 5 classi di catechismo parrocchiale, un gruppo associativo di doposcuola per ragazzi in affidamento sono i “visitatori organizzati” che abbiamo accompagnato alla scoperta e all’esperienza della cella in piazza S. Nicolò e poi, dentro la chiesa, nelle cappelle laterali, alla visione e spiegazione dei quadri di Thoby, che ci hanno aiutato a parlare di solitudine e di voce della coscienza, di Giorgia per dire del contrasto di identità, dei corsi di pittura nelle sezioni maschili e femminile di Montorio. Nel coro dietro l’altare abbiamo sollecitato altre emozioni con l’ampio percorso dell’”Immagine riflessa“. In uscita, un’occhiata non troppo incuriosita sui prodotti d’artigianato femminile e sulle pubblicazioni della Fraternità.
Altri visitatori provenivano dalle tre messe del sabato e della domenica, dove avevano ascoltato anche una nostra breve testimonianza. Domenica il pane sfornato dai detenuti di Montorio ha registrato il massimo indice di gradimento ed è stato venduto tutto malgrado qualche problema di confezionamento.
Ma facciamo un passo indietro. Brevi significativi interventi all‘inaugurazione, col nastro tagliato da una rappresentante degli studenti. Non sanno cosa si sono persi, i politici totalmente assenti.
E sala Guardini gremita all’incontro con Luciano Eusebi, che ha presentato il suo libro “La Chiesa e il problema della pena” con l’efficacia, la chiarezza, la profondità che gli sono abituali, ma che hanno sorpreso ed entusiasmato chi ancora non lo conosceva.
Facciamo seguire qualche immagine della cella e della sua animazione.