7 giugno, cella mortuaria dell’ospedale di Borgo Roma, ultimo saluto alla salma di Moustapha Fadlaouiu, prima del suo viaggio di ritorno in Marocco.
"L’Arena" del 25 maggio aveva raccontato che era stato trovato morto in un campo un marocchino che "aveva lasciato il carcere solo da un mese, non aveva lavoro ed era anche senza permesso di soggiorno". "Si chiamava Moustapha Fadlaoui, aveva 38 anni e viveva con il fratello a Pescantina. Era stato arrestato per spaccio di stupefacenti. Piccole quantità, riferiscono i bene informati, che però non gli avevano impedito una condanna a 3 anni di carcere. Aveva finito di scontare la pena proprio il mese scorso".
"Chi l’ha visto pochi giorni dopo aver finito di scontare la pena parla di un Moustapha rinato e contento di essere uscito dal tunnel della tossicodipendenza. Era un tipo mite e tranquillo e chi lo conosce esclude che potesse avere nemici".
Per conoscere le cause della morte bisogna aspettare l’esito dell’esame autoptico.
Si era fatto voler bene e stimare durante e dopo la detenzione. A Montorio aveva partecipato agli incontri di intercultura, era uscito più volte in permesso alle giornate domenicali di Fraternità dedicate alle famiglie e in agosto aveva partecipato anche alla marcia notturna di S. Chiara. Qualche volontario si era interessato per il suo reinserimento lavorativo.
Riportiamo qualche messaggio di chi l’aveva conosciuto.
"Mi dispiace molto, ricordo bene Moustapha, era una persona sempre con il sorriso e aveva voglia di ricominciare…."
"Ho conosciuto Moustapha l’anno scorso durante la notte della marcia francescana di S. Chiara e successivamente l’ho incontrato due volte in carcere per problemi legati al permesso di soggiorno. Era una brava e mite persona che si era accorto di aver sbagliato, ma aveva una gran voglia di ricominciare. Purtroppo niente è andato come lui sperava. A lui e ai suoi cari la nostra preghiera".
"Moustapha lo avevo conosciuto e gli avevo parlato un po’ durante la marcia di Santa Chiara, era veramente intenzionato a cambiare vita, una volta finito. Mi dispiace tantissimo di quello che è successo. Preghiamo per lui".
In ricordo, una foto di Mustapha con qualche sua parola e una sua poesia.