Ricordando Ana

5 dicembre 2023

Gesù ha mostrato nella morte
non l'annientamento angoscioso e crudele,
ma il tramonto di una giornata;
non un portone di uscita, ma una porta di ingresso.
Risorgeremo! L’importante perciò è vivere bene,
nutrendo ideali di bontà e di generoso servizio. 
Che la morte, comunque, ci trovi vivi!

Tonino Bello

Cara Ana,
ora sei tu il nostro angelo custode in paradiso, tu che amavi chiamarci “i tuoi angeli custodi” … e ci siamo ritrovati in molti ad esserlo!
I padri Camilliani, per i quali hai lavorato diversi anni a servizio delle persone anziane, ti hanno accolta come una figlia nell’intimità della loro casa, permettendo anche a noi d’esserti vicina.
Paula, tenera amica, con professionalità e affetto profondo, con il sostegno dello staff medico e infermieristico, ti ha curato e ti ha accompagnato!
Le tue sorelle. Le tue amiche. Le tue colleghe.
Permettici di dirti: con la tua grande fede sei stata un esempio per noi. Sempre pronta ad incoraggiare e ad aiutare chi è nel bisogno, ad osare per raggiungere il bene che ti eri prefissata.
E nel tempo complicato della malattia, che ti ha raggiunta improvvisa e aggressiva, tu sei rimasta sempre serena e forte, capace di godere delle semplici gioie quotidiane, felice se riuscivamo ad accompagnarti alla Santa Messa o in cappellina per la preghiera.
La Fraternità, l’associazione di cui da pochi mesi eri Presidente, ora è orfana, come lo sono le detenute che incontravi, ma da lassù ci sarai sempre: Per noi, per le tue sorelle, per la tua mamma, e per tutti coloro che ti hanno conosciuta.
Accompagnaci nelle difficoltà, che la vita riserva ad ognuno.
Sarai sempre nei nostri cuori!
Grazie, Ana, arrivederci.

La Fraternità


Una giovane detenuta nel carcere di Montorio ha scritto questa lettera in ricordo di Ana:

Carissima sorella Ana,
purtroppo sei andata via troppo presto da questo mondo. Sei una donna davvero speciale, come poche, tu che con la tua semplicità e il tuo dolce sorriso portavi a noi detenute sempre una parola di conforto; ci hai tanto aiutate nei nostri momenti di sconforto, anche con un semplice gesto o con una preghiera; ti sei sempre messa a nostra disposizione.
Siamo incredule alla notizia della tua precoce scomparsa.  Eri un angelo dolce e bellissimo e ora sarai l’angelo più dolce che c’è in paradiso. Resterai sempre nei nostri cuori e nei cuori di tutti quelli che ti hanno conosciuto e voluto bene. Riposa in pace, ora sei vicino a Dio e siamo sicure che non ci abbandonerai con le tue preghiere. Ciao dolcissima Ana, che tu possa trovare la pace e la luce eterna.
Noi detenute di Montorio porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia della nostra sorella Ana e a tutte le persone a lei vicine.


Come sempre quando viene a mancare una persona cara, le parole sembrano quanto mai inadeguate. D’altra parte, condividere pensieri ed esperienze é importante per lasciarci “scaldare” dai tratti del volto che ancora é vivo dentro ad ognuno di noi. Personalmente, Ana mi ha regalato due caratteristiche: la mitezza e la determinazione, accompagnate da una fede solida vissuta nel prendersi cura degli altri. Ha vissuto la sua vita e la sua morte con una profonda serenità illuminata dalla fede.

Emanuela


Sì, dolcezza e determinazione, profonda umanità e solida fede testimoniata nel concreto: queste sono state le caratteristiche di Ana. Aggiungerei il coraggio con cui ha vissuto le sue impegnative scelte. Tutti noi custodiamo nel cuore parole, sorrisi, gesti di vicinanza e solidarietà. Coltiviamoli come preziosi germogli.
Ci mancherà molto.

Mariarita


Ho visto Ana in segreteria di Fraternità poco prima del suo ricovero. Era stanca, aveva la febbre. Ma portava sempre calma, e  luce, ovunque lei si trovasse, nei suoi pensieri c’erano sempre i detenuti, i malati e la Fraternità.
Una sera, qualche tempo dopo, al telefono abbiamo parlato di come sia possibile poter essere in ogni occasione  “tranquillo e  sereno come un bambino svezzato in braccio a sua madre” e affermare che: “come un bambino svezzato è l’anima mia”.(Salmo 131)
Grazie Ana per aver condiviso  questa fede, per aver incoraggiato tutti con la forza della serenità ed aver reso il mondo, davvero, un posto migliore.

Marzia


Nel mio ultimo colloquio con lei nella sala di incontro dei Camilliani all’inizio di questo autunno, Ana mi aveva aperto il cuore, parlando di sé, della sua storia, del suo rapporto con La Fraternità, delle sue preoccupazioni e delle sue attese. Mentre ascoltavo le sue parole che fluivano abbondanti mi colpiva la speranza che le illuminava tutte. Io avevo già dentro di me una nota di tristezza, temevo quel che poi sarebbe successo, lei no. Ed era lei a darmi fiducia e conforto, a darmi prospettive di futuro per il nostro comune impegno in carcere.
Ne parlai con alcune di noi che le erano più vicine. Dal confronto ci confermammo a vicenda: non era ingenuità la sua, ma capacità tutta propria della sua fede di vedere la luce anche se si camminava nel buio. Di questo voglio darne testimonianza perché il suo approccio alla vita e al dolore possa tenercela ancora vicina e pronta ad indicare la strada.
Andando di poco indietro nel tempo, di lei voglio ricordare ancora gli scambi di opinione alla fine della mia presidenza. Lei con affetto, stima, amicizia insisteva perché continuassi nel nuovo Direttivo, ma poi, accolta la mia stanchezza e le mie difficoltà, non senza fatica si mise a disposizione con generosità, spirito di servizio e umiltà per prendere il mio posto.
Non abbiamo avuto modo, se non per poco, di apprezzare le sue qualità nel nuovo ruolo, ma certamente il ricordo della sua persona, buona e attenta per ciascuno, la terrà viva nel cuore di tutti noi e nel cuore nascosto della Fraternità.
Grazie Ana!

Giuseppe