Nel secolo scorso noi antiquati per sapere la temperatura guardavamo il termometro. Adesso abbiamo scoperto che si usa invece la temperatura percepita e resa ufficiale dai comunicati meteo. Fa molto caldo? Basta chiedere o chiedersi: tu quanti gradi senti? Sulla stessa strada, abbiamo trovato l’inflazione percepita e ancora altre “percezioni” tra cui la sicurezza percepita.
Che offre un vantaggio: non c’è più bisogno di informarsi, la realtà non interessa. Basta ascoltare la propaganda della comunicazione politica. In nessun paese al mondo la televisione, soprattutto i canali privati, da tante notizie di reato come da noi. In campagna elettorale, con un trend di reati in lieve diminuzione, le notizie si erano impennate raggiungendo un picco senza precedenti, per crollare dopo il voto, avendo raggiunto lo scopo. Perché sulla sicurezza (quella percepita, naturalmente) si vincono (e si perdono) le elezioni.
Ogni tanto, per la fortuna di noi antiquati, escono anche dei numeri, delle statistiche, dei confronti tra dati obiettivi. Come questi forniti dal prefetto di Verona Salvatore Mulas a consuntivo dell’anno in chiusura. Ed ecco che nel loro insieme, rispetto al 2014, i reati sono calati del 16%. Chi avrebbe mai detto, dopo tanti allarmi, che i furti sono diminuiti (del 18% quelli ordinari, del 5% quelli con destrezza) e anche le rapine (del 4%)? In ogni caso chi li subisce ha tutte le ragioni per arrabbiarsi, e chi li potrebbe subire per preoccuparsi e vedere come proteggersi, ma non possiamo dire che la situazione sta peggiorando perché è vero il contrario.
Peccato che dalla percezione sia escluso il pericolo maggiore, quello che degrada la città e provoca danni che ricadono non sul singolo derubato ma su tutti, anche se c’è chi lo nega con passione e si scaglia contro chi lo dice: l’infiltrazione mafiosa e delle organizzazioni criminali. Il prefetto ha ben segnalato il fenomeno emergente, e le misure adottate di conseguenza.
Ci si accorge di un’altra distorsione nella percezione confrontando l’allarme per le cellule terroristiche (che sul nostro territorio risultano inesistenti) con lo scarso rilievo attribuito allo smercio di cocaina, che sembra invece moltiplicarsi a giudicare dal 657% di aumento nei sequestri della sostanza, che sono sempre un indicatore attendibile della sua diffusione.
Se vogliamo proseguire nella valutazione delle percezioni, possiamo chiederci se è Verona una città virtuosa, col sindaco Tosi che tiene per sé anche la delega alla nostra sicurezza. I numeri ci dicono che purtroppo non è così. La diminuzione dei reati locali è interna ad un flusso nazionale, ma nel confronto tra città, basato sul rapporto tra numero di reati e popolazione, Verona risulta (in questo caso i dati si fermano al 2014) la peggiore del Veneto e tra le peggiori dieci di tutta Italia.
22-12-15 – L’Arena: “‘I reati qui sono in calo – attenti alle infiltrazioni’”
Con l’occasione rivediamo, su una pagina precedente di qualche mese, un’altra “percezione” sempre connessa ai reati: quella che l’arrivo di stranieri, siano richiedenti asilo o per motivi economici o anche tecnicamente non in regola, comporti un aumento di criminalità. E’ lo stesso segretario del sindacato unitario di polizia a smentire questo pregiudizio.
26-7-15 – Verona fedele: “Con i profughi più reati. ‘I fatti lo smentiscono’”
Il prefetto torna a fornire i dati sull’andamento della criminalità due mesi dopo i precedenti, relativamente a gennaio e febbraio di quest’anno, e si conferma il calo rispetto agli stessi mesi del 2015. Perfino i furti nelle case, di cui continuiamo a venire a conoscenza e ci sembrano dilagare, anche per la gravità dello sconvolgimento e della sofferenza che provocano, sono in realtà diminuiti del 10%.
26-2-16 – L’Arena: “Nel Veronese i reati sono in calo. Eppure i cittadini hanno paura”