Meglio insieme – Con le famiglie e le persone in reinserimento

“La Fraternità” da 50 anni è impegnata per dare alle persone detenute opportunità di ascolto, di sostegno, di ripensamento, di ricostruzione di una vita migliore. Ma le difficoltà provocate o connesse alle vicende penali non sono tutte rinchiuse dentro i muri del carcere.

Ci sono famiglie coinvolte che soffrono la separazione, le relazioni affettive costrette in poche ore mensili, la fatica delle procedure di colloquio e di telefonata, il venir meno di una figura educativa, di un apporto economico, i sensi di offesa o di colpa, lo sguardo ostile dei vicini, gli interrogativi su come reagire a questa condizione dolorosa.

Ci sono persone condannate e ora in misura alternativa come l’affidamento e la detenzione domiciliare, persone con obblighi di attività riparative, persone che hanno interamente scontato la loro pena, tutte con la necessità di non sentirsi sole nella riorganizzazione della vita che significa rielaborazione dell’esperienza passata, orientamento di valori, lavoro, abitazione, ruolo e legami familiari, relazioni di amicizia, interessi nel tempo libero.

Anche a queste persone e a queste famiglie la Fraternità offre un’occasione di incontro e un servizio di sostegno, di cui si occupa un gruppo di volontari appositamente formati. L’incontro tra tutti i partecipanti avviene mensilmente, di solito la seconda domenica di ogni mese, preceduto da una lettera informativa di invito e di precisazione del programma.

Di regola ci si trova a Verona presso l’Istituto salesiano Don Bosco in Via Provolo 16, con possibilità di parcheggio interno. Attorno alle 9,30 ci si riunisce per uno scambio di notizie e commenti, poi ci si divide in tre gruppi condotti da facilitatrici esperte, per ascoltare ed essere ascoltati, conoscersi sempre meglio, condividere i passi, le emozioni, le considerazioni e soprattutto le esperienze che aiutano ad affrontare le difficoltà. Nessuno deve sentirsi giudicato. Ognuno si sente libero di raccontarsi o anche solo di ascoltare. La solidarietà unisce il gruppo e genera amicizia.

Un primo gruppo comprende le famiglie avvicinate recentemente, un secondo quelle che hanno intrapreso un percorso da più tempo, un terzo le persone direttamente coinvolte in una condanna, in corso o già conclusa.

Dopo una pausa caffè, attorno a mezzogiorno ci si ritrova tutti insieme per riferire sommariamente l’andamento dei gruppi e poi si va a pranzo (ovviamente chi lo desidera) in un ristorante vicino, dove proseguono e si approfondiscono conoscenze e amicizie.

Nel mese di intervallo tra gli incontri i volontari dei gruppi e del Centro d’ascolto della Fraternità cercano di mantenere la relazione con i partecipanti e sono disponibili all’ascolto e all’orientamento.

In qualche occasione ci si riunisce al di fuori delle scadenze, per visitare luoghi significativi (anche in viaggi di più di un giorno), per le veglie di Natale e Pasqua, per eventi che ci coinvolgono.

Se necessario, siamo in grado di dare una consulenza giuridica o un sostegno psicologico.

Come partecipare?

E’ semplice, per cominciare basta una telefonata al Centro d’ascolto della Fraternità, 045-8004960, il mercoledì tra le 18 e le 20. Se l’orario è scomodo, si può trovare comunque chi riceve la telefonata e dà indicazioni, allo stesso numero, il lunedì, giovedì e venerdì tra le 16 e le 18. Oppure si può mandare la richiesta con e-mail a info@lafraternita.it specificando il proprio nome e recapito telefonico.

Seguirà un colloquio personalizzato presso il Centro d’ascolto della Fraternità, che si trova a Verona nel complesso di S. Bernardino, con ingresso da Via Saffi 8/A, e poi l’inserimento nell’attività che abbiamo descritto. Ogni scadenza sarà comunicata per telefono, o mail, o lettera, a seconda di quello che ci sarà richiesto.

Vedi il foglio di presentazione dell’attività in formato pdf.