Da parecchio tempo nella parrocchia di Dossobuono esiste una particolare sensibilità nei confronti del mondo carcerario; infatti da molti anni è attiva l’associazione “Sesta opera”, fondata da don Girelli, nata per sostenere la casa San Giuseppe di Ronco all’Adige, ma con alcune volontarie impegnate nella raccolta di vestiario e materiale per l’igiene personale da destinare ai detenuti di Montorio.
Sulla spinta di queste persone e di altri volontari che operano nel difficile mondo del carcere, contando sul fatto che il parroco don Andrea ha una speciale attenzione verso questo ambito, nel 2011 è stata messa all’ingresso della chiesa parrocchiale una “madia” in cui viene raccolto materiale per l’igiene personale sempre destinato ai detenuti.
Un altro volontario che presta la sua opera nella cucina del carcere, nel momento in cui si è reso conto dell’esigenza di avere un nuovo forno, coinvolgendo la comunità è riuscito a comprarne uno nuovo.
Con il nuovo forno, si è prodotto il pane che, in alcune domeniche della fine dell’anno scorso, e con l’aiuto di detenuti in permesso, si è provveduto a vendere sul sagrato della chiesa, ed il ricavato è servito a comprare la farina per produrre del nuovo pane.
Infine, le associazioni riunite del paese, con la collaborazione della direzione didattica locale, hanno organizzato il 14 marzo un incontro sul tema del carcere in cui è intervenuto fra’ Beppe Prioli. Nel fine settimana è stata allestita, sul sagrato della chiesa, la nostra riproduzione fedele di una cella del carcere di Montorio e alla domenica ancora vendita del pane, sempre prodotto in carcere.
La presenza di numerose e attente persone all’incontro con fra’ Beppe e la curiosità, accompagnata da emozione, di molti fedeli e passanti nella visita alla cella hanno dato la percezione di quanto il carcere sia oggetto di inaspettato interesse.
22 marzo 2013 – L’Arena: “Una cella montata per far capire cos’è il carcere”