La grave situazione di tutti i carceri e di Montorio in particolare, soprattutto per quanto riguarda le modalità della detenzione, stanno provocando molte proteste, anche violente. Assolutamente da condannare ma anche da recepire come allarme del disagio della situazione carcerario

Una protesta da parte dei detenuti del carcere Montorio di Verona è avvenuta nei giorni scorsi, con i detenuti che hanno «barricato» le proprie celle con lenzuola e un altro che ha dato fuoco alla stanza. Lo denuncia oggi Giovanni Vona, segretario per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).

«Nella giornata di mercoledì 26 luglio – afferma Vona – all’interno di un reparto detentivo è scoppiata una rivolta da parte dei detenuti, che si sono barricati utilizzando le lenzuola per legare i cancelli, mettendo tra le sbarre tavolini e sgabelli, e per riportare l’ordine e la sicurezza, oltre all’instancabile personale di Polizia Penitenziaria, è giunto sul posto anche il magistrato di sorveglianza di Verona».

Il giorno successivo, aggiunge, «nel pomeriggio un detenuto maghrebino ha incendiato la propria cella: l’intervento del personale di Polizia Penitenziaria è stato immediato per portare in sicurezza il detenuto. Però, a pagare le conseguenze, sono stati gli stessi agenti intervenuti, che sono rimasti intossicati e portati al Pronto Soccorso dell’ospedale per le cure del caso».

Per il segretario nazionale Sappe, Donato Capece, «ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché le giuste proteste dei colleghi di Montorio trovino attenzione e conseguenti provvedimenti. Il Capo del Dap Giovanni Russo intervenga con celerità. Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere»